Giochi Mondiali Invernali, Austria 2017

Giulia aveva difficoltà a relazionarsi con i suoi coetanei che tendevano ad isolarla, Mario, cresciuto in campagna in una famiglia di contadini, numerosa e semplice, non aveva mai avuto l’opportunità di viaggiare, Luisa credeva che non avrebbe più potuto coltivare la sua passione, Alessandro voleva a tutti i costi seguire la pista di suo fratello maggiore, istruttore di sci. Queste sono solo alcune delle storie degli Azzurri convocati ai prossimi Giochi Mondiali Special Olympics in Austria. 34 sono gli Atleti per i quali si realizzerà il sogno, certamente inaspettato, di rappresentare l’Italia ad un evento di livello mondiale. In effetti durante i Giochi Nazionali Invernali Special Olympics a Bormio un anno fà, quando in occasione della cerimonia di chiusura, si sono ufficializzate le convocazioni chiamando sul palco il Team Italia al completo, gli atleti erano tutti increduli e colmi di gioia. Tra forti abbracci, strette di mano, pacche sulla spalla e qualche lacrima, ognuno ha preso coscienza della grande opportunità da cogliere al volo, da vivere al meglio, mettendo “tutte le forze” in questo straordinario viaggio di sport e di vita.

L’Austria non è nuova ad accogliere eventi internazionali di Special Olympics: già nel 1993, a Salisburgo e Schladming, 1600 Atleti provenienti da 63 nazioni gareggiarono in cinque specialità sportive, sono stati i primi Giochi Mondiali invernali Special Olympics organizzati al di fuori degli Stati Uniti.

Dal 14 al 25 marzo 2017 oltre 2.700 Atleti con e senza disabilità intellettiva provenienti da 107 nazioni tornano a scrivere la storia del Movimento cimentandosi in 9 specialità dello sport invernale:
pattinaggio artistico (tradizionale e unificato), pattinaggio di velocità su ghiaccio, floorhockey (tradizionale e unificato), floorball (tradizionale e unificato), corsa con le racchette da neve, sci alpino, sci nordico, snowboard e stickshooting.
12 giorni di evento sviluppato su 3 location: Graz, Schladming e Ramsau.

Un evento internazionale che accende i riflettori sulle politiche attuate nel mondo per l’inclusione delle persone con disabilità intellettiva nella società, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica ed abbattere ogni pregiudizio e forma di emarginazione. Ai Giochi Mondiali Invernali in Austria, l’Italia è rappresentata da una delegazione di 48 persone, di cui 34 Atleti che gareggiano nelle discipline dello sci alpino, sci nordico, snowboard e corsa con le racchette da neve.

La Cerimonia di Apertura si svolge, sabato 18 marzo alle ore 19.00, allo Stadio Planai a Schladming. Le gare, in programma dal 19 al 23 marzo, si articolano in 9 discipline sportive invernali: pattinaggio artistico (tradizionale e unificato), pattinaggio di velocità su ghiaccio, floorhockey (tradizionale e unificato), floorball (tradizionale e unificato), corsa con le racchette da neve, sci alpino, sci nordico, snowboard e stickshooting. La Cerimonia di Chiusura, prevista il 24 marzo alle ore 19.00, si tiene a Graz presso lo Stadio di Liebenau.

L’arrivo delle delegazioni in Austria, previsto per il 14 marzo dà vita, fino al 17, a 4 giorni di Host Town: programma di ospitalità che offre agli atleti Special Olympics un’opportunità per conoscere le tradizioni locali, familiarizzare con un ambiente nuovo e creare i presupposti di un forte momento di integrazione e scambio culturale; durante questi giorni la delegazione italiana alloggia a Köflach. Il Torch Run, che a 10 giorni dall’inizio dei Giochi riprende la corsa in direzione di Schladming attraversando 50 comuni e città austriache, coinvolge 80 agenti delle forze dell’ordine provenienti dall’estero, tra questi anche l’italiano Marco Miele.

E a proposito di eventi non prettamente sportivi, in Austria parallelamente ai Giochi Mondiali Invernali si svolge il “Generation Unified Summit” attraverso il quale giovani provenienti da tutto il mondo hanno l’occasione di confrontarsi sui temi dell’inclusione e del rispetto. L’Italia è rappresentata da Paolo Aquilio, atleta, e da Matteo Gioia, Partner.

Partecipare agli eventi, internazionali dona agli atleti una grande opportunità di mettersi in gioco, aprirsi alla conoscenza di altre culture, di crescere rendendosi più autonomi e consapevoli delle proprie potenzialità. Una possibilità che, quando viene colta e vissuta nella sua interezza, coinvolge non solo l’atleta ma anche tutta la sua rete di relazioni, da quella familiare, a quella scolastica o lavorativa, da quella amicale a quella più estesa della comunità in cui l’atleta vive.
Si torna a casa con un bagaglio più ricco, non soltanto per il peso delle medaglie conquistate sul podio, ma anche, e soprattutto, per l’esperienza appena vissuta che, condivisa con familiari, tecnici, volontari, amici e media, moltiplica il suo valore a favore della società intera.


 

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