“Sono stato davvero felice di incontrare una delegazione Special Olympics. Mi ha colpito lo straordinario impegno e la voglia di non mollare mai davanti alle difficoltà“.
Questo è stato il commento a caldo del Ministro per le politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora che questa mattina ha incontrato per la prima volta una delegazione di Special Olympics Italia guidata dal Presidente Angelo Moratti. Hanno preso parte al colloquio anche Alessandro Palazzotti, Vicepresidente e Alessandra Palazzotti, Direttore Nazionale.
Il Ministro ha potuto ascoltare in particolare le testimonianze di due atleti: Gerald Mballe Mballe e Federico Correzzola.
Gerald oggi è un atleta partner del team Prosettima Eureka di Torino. La sua è una storia straordinaria, iniziata, con tantissime difficoltà e senza certezze, dal Camerun. Gerald non ha esitato ad ammettere che nel percorso sportivo e di vita degli atleti Special Olympics ha rivisto il suo lungo e faticoso viaggio verso la libertà. Gerald è un rifugiato politico e in quanto tale, nel marzo scorso, ha anche rischiato, pur se convocato nel Team Italia, di non poter partecipare ai Giochi Mondiali Estivi di Abu Dhabi. Per fortuna un’esperienza conclusasi nel migliore dei modi.
In fondo il coraggio e la determinazione sono doti che appartengono a chi ha una “partenza” in salita. Lo sa bene Gerald e dello stesso avviso è Federico Correzzola, atleta del Team I Quadrifogli di Vigevano. Federico ha raccontato di quando ha assistito per la prima volta ad una gara Special Olympics: ha sentito, ha detto, una scossa, una spinta a misurarsi con i propri limiti anche negli sport più impegnativi come il nuoto in acque libere che, nel 2015, gli ha permesso di volare fino a Los Angeles per partecipare ai Giochi Mondiali.
Il Ministro Spadafora ha ascoltato con interesse entrambe queste storie che dimostrano ancora una volta quanto lo sport possa trasformare la vita delle persone, migliorandola o rivoluzionandola completamente. A volte può essere sufficiente anche solo un’opportunità.