Le lacrime non sempre sono segno di dolore, a volte rappresentano una gioia indescrivibile, un’emozione che ti sconvolge e ti disorienta. E’ quello che è successo a Franco e Laura, rispettivamente il papà e la mamma di Paola, quando a fine settembre scorso Pina Calcagnile, Direttore Regionale Special Olympics, li ha chiamati e con voce tremula ha comunicato loro una splendida quanto inaspettata notizia: “Franco, ancora non ci credo ma penso proprio che Paola ce l’abbia fatta, anzi voi ce l’avete fatta: volerà a Los Angeles per partecipare ai Giochi Mondiali”.
La storia di Paola
Dietro il racconto del papà e lo sguardo emozionato di entrambi i genitori traspare, con forza, la soddisfazione e l’orgoglio per il grande traguardo, tanto sperato e finalmente raggiunto. Paola, 23 anni con la sindrome di Down, non ha mai smesso di rincorrere questo grande sogno da quando, circa 4 anni fa, ha conosciuto Special Olympics e la possibilità di gareggiare per divertirsi e per mostrare le proprie abilità. La sua passione per il nuoto ha radici ben più lontane, già a 8 mesi – ricordano i genitori – sgambettava nelle acque dell’Adriatico, distanti circa 30 km da casa, a Montemitro, un piccolo paese di 350 abitanti in provincia di Campobasso, nel Molise. A 6 anni inizia a frequentare la piscina di San Salvo, dove ancora oggi si allena regolarmente con la sua istruttrice, Francesca.
Lo sport – afferma il papà – è diventato per Paola, nel tempo, un preziosissimo strumento che le ha permesso di maturare non solo da un punto di vista tecnico.
Ricordo ancora – prosegue il papà – quando diversi anni fa mia figlia mi chiese come mai fosse così piccola rispetto ai suoi coetanei, le risposi “per colpa di un cromosoma in più”; mi disse “papà perchè non lo buttiamo”. Oggi non si pone più queste domande, le sue attenzioni sono concentrate sulle attività che svolge con passione e determinazione. Lo sport, per Paola, è diventata un importante ragione di vita.
Un sogno realizzato
Sin dai primi Giochi Nazionali Special Olympics per Paola e la sua famiglia si è aperto un mondo sconosciuto fatto di accoglienza, condivisione, disponibilità e tanta umanità; un mondo dove tutti hanno il loro spazio. L’impegno e la partecipazione agli eventi – prosegue il papà Franco – le hanno permesso di uscire di casa, di vivere a contatto con il mondo per condividere, insieme ad altri Atleti con e senza disabilità intellettiva, le emozioni sportive e le proprie aspirazioni. Le relazioni interpersonali sono notevolmente migliorate e quella timidezza che in passato le tarpava le ali è stata spazzata via, Paola – conclude il papà – ha spiccato il volo. Insieme ai suoi genitori circa 4 anni fa ha potuto ammirare, dalla televisione, la Cerimonia d’Apertura dei precedenti Giochi Mondiali svoltisi ad Atene e mentre gli Atleti di tutti il mondo sfilavano ha chiesto al padre se, un giorno, anche lei avrebbe mai potuto prendere parte ad un evento del genere. Le lacrime di speranza della mamma, di allora, oggi si sono trasformate in lacrime di gioia, perchè il sogno non ha confini. Il giorno tanto atteso sta per arrivare; questa volta a rappresentare l’Italia, il Molise ed il piccolo paesino di Montemitro ci sarà anche Paola e saremo noi a guardarla dalla televisione. Un lungo percorso attraverso il quale lo sport ha avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita e con queste premesse, siamo certi che continuerà ad averlo.