Jennifer nasce a Roma il 17 settembre del 1988, averla tra le mie braccia è stato il momento più bello della mia vita, era bellissima- racconta la mamma- dopo pochi mesi incominciamo ad accorgerci che, nella sua crescita, qualcosa non stava procedendo per il verso giusto. Parlammo di queste nostre sensazioni con il pediatra che l’aveva in cura il quale ci rimandò immediatamente ad alcuni specialisti che ci consigliarono terapie di logopedia, consulti con psicologi e psichiatri. Iniziò un periodo difficile, le nostre preoccupazioni si rivelarono purtroppo fondate e con tante difficoltà e sacrifici ma, soprattutto, con tanto amore abbiamo affrontato questo lungo cammino.
Le difficoltà a scuola
Dal primo anno di scuola, fino alla fine del suo percorso scolastico è stata accompagnata da maestre ed insegnanti di sostegno. Non è stato sempre semplice per Jennifer, spesso veniva derisa dai suoi compagni di classe perchè aveva grandi difficoltà nel leggere e nello scrivere, Jennifer provava a far finta di nulla ma soffriva tanto, così come noi genitori che, arrancando, trovavamo ogni volta la forza, per nostra figlia, di andare avanti. Ci siamo completamente annullati per lei che parlava poco e piangeva sempre.
Lo sport come riscatto
Jennifer è oggi un’atleta Special Olympics che fa parte del team Filo Onlus di Roma. L’inizio della sua attività sportiva ci ha proiettato, da subito, in una dimensione di “normalità”. A comunicare era il suo corpo e la gioia di mettersi in gioco, come tutti gli altri. Ha iniziato con il nuoto, poi con la pallavolo che le ha dato l’opportunità di confrontarsi con i suoi nuovi compagni. Era una gioia infinita vederla lottare con determinazione, impegnarsi al massimo nonostante tutte le sue difficoltà. Certo, ci sono stati momenti di sconforto legati alla gestione autonoma della preparazione della borsa, nel vestirsi, nell’allacciarsi le scarpe ma lo sport le ha dato gli strumenti giusti per affrontare tutte le difficoltà. Jennifer, che non aveva più timori nell’affacciarsi a nuove esperienze, ha scoperto e coltivato negli anni una grande passione per il tennis.
Una nuova vita
L’abbiamo vista nel tempo crescere sempre più felice, ci sembrava, in famiglia, di vivere una nuova vita. L’attività sportiva le ha dato l’opportunità di aprirsi alle relazioni sociali e così dopo l’allenamento l’abbiamo vista organizzarsi con diversi compagni per mangiare insieme una pizza o, semplicemente, incontrarsi al di fuori del campo sportivo per una passeggiata insieme. Oggi è serena e progetta il suo futuro, ci abbraccia spesso e questo gesto per noi genitori vale tutto l’oro del mondo. L’aver maturato consapevolezze e responsabilità, le stesse che le hanno permesso di conquistare una sempre maggiore autonomia anche negli spostamenti per gli allenamenti e tirocini presso l’ufficio anagrafe di Roma, rappresenta una ricchezza che le ha cambiato la vita.
Un orgoglio mondiale
Impegno e determinazione nel non volersi arrendere alle prime difficoltà portano molto lontano e infondono quella fiducia e quella sicurezza necessaria per continuare a crescere senza la paura di sbagliare. L’amore per il tennis e la sua forza di volontà la porteranno ancora molto lontano, precisamente in volo ad Abu Dhabi per rappresentare l’Italia ai Giochi Mondiali Special Olympics. Quando le è stata comunicata la convocazione è scoppiata in un pianto di gioia contagioso. Un altro momento, tra i più belli della nostra vita, che ci ha fatto capire quanto sia valsa la pena sacrificarsi per lei senza mai smettere di crederci. Tutto il dolore alle nostre spalle viene ripagato con il suo sguardo dolce e felice, il suo amore per lo sport è immenso e noi genitori siamo orgogliosi di lei. Il sogno di una madre è vedere i propri figli felici, oggi Jennifer lavora, fa sport ed è diventata, con tutte le sue difficoltà, una splendida donna.
Siamo consapevoli che nostra figlia non è perfetta, ma oggi ci chiediamo: chi lo è realmente?