La lettera di una mamma Special Olympics: ce la faremo, c’è chi veglia su di noi

“Andrea, Aldo ed io abbiamo seguito sempre da vicino anche in questo periodo di covid-19 le attività di Special Olympics: le attività online virtuali perché purtroppo tutti gli impegni reali concreti sono andati prima diradandosi e infine hanno dovuto essere cancellati per ovvie ragioni.
I nostri atleti han visto scomparire dal calendario gli allenamenti di squadra, poi gli allenamenti in piscina,  poi gli allenamenti individuali anche all’esterno fino alla completa cancellazione di ogni possibile allenamento perché il fatto di non poter uscire ha sostanzialmente interdetto ogni tipo di allenamento. Così per i campioni olimpici e così per i nostri Special Olympics.
Così per Andrea e per tutti gli altri ragazzi. Anche il lavoro, per coloro che ne avevano uno, è stato sospeso perché l’azienda per cui lavora ha deciso di chiudere in questo difficile periodo.
Ora il nostro atleta è a casa e non smette più di darsi da fare. Noi siamo fortunati abbiamo il giardino e un sacco di lavori all’esterno: i fiori, le piante, l’erba da tagliare e papà (neo-allenatore) non riesce a stargli dietro a furia di cercare di trovargli cose da fare.
So che siamo molto fortunati. Conosco altri genitori che non lo sono altrettanto perché la patologia magari è più complicata e i momenti di socialità scomparsi totalmente.
Qualcuno vive in ambienti piccoli, non ha il giardino, o sono soli e i genitori sono rimasti gli unici caregiver per i loro atleti. 
Non posso che pensare alla nostra grande fortuna e guardo le foto dei nostri infiniti eventi Special Olympics e mi viene da piangere: quanto coraggio, quanta energia, quanta voglia di riscatto, di socialità, di inclusione, di farcela.
E ce la faremo. Sono certa, anche questa competizione ci troverà vincitori. Ma il pensiero va a quanti non ce la fanno.
 
La goccia che ha fatto traboccare il vaso (delle mie lacrime) è stata nell’apprendere che una delle persone, che per me è l’incarnazione del volontario Special Olympics per definizione, è venuta a mancare ed è Mauro Berghi il papà del nostro atleta Checco, il compagno di Rosina, mamma di un campione speciale sempre pronta a mettersi in gioco in mille modi diversi.
Sapere che Mauro non c’è più è come guardare le città imbandierate delle scritte rosso/bianche SPECIAL OLYMPICS che ci sono in tutte le fotografie e sentirmi una pugnalata nel cuore perché so che quello striscione era uno di quelli che aveva tirato su lui.
Zìo Gaetano è da sempre il deus-ex-machina dello staff tecnico che in occasione di ogni evento Special Olympics guida i volontari che allestiscono le bardature di scritte rosse e bianche che abbelliscono e colorano le città dove vanno a svolgersi i Giochi Special Olympis e che accolgono i nostri atleti.
Mauro è sempre stato nel team di Zìo Gaetano. Lui, con il suo carattere di carta vetrata, ma buono all’inverosimile, era infaticabile per rendere più preziosa, più bella, più vivace, più rosso-Special ogni singola città che aspettavo un evento Special Olympics.
So bene che da adulti dobbiamo cercare di tenere su l’umore e gli animi delle persone però mi sgorga anche il desiderio di rendere omaggio a tutti quelli che stanno facendo un cammino in solitaria in questo periodo tanto difficile.
A coloro che sono in solitaria in questo momento è doveroso un abbraccio, una carezza, almeno virtuale ed è una riflessione che almeno fra noi adulti, fra noi responsabili, dobbiamo fare. E’ un’urgenza dell’anima, non qualcosa che necessita di essere scritta  per gli altri.
Penso a Mauro, agli Alpini, come lui che tanto spesso ci ospitavano per gli eventi e mi sgorgano le parole della canzone dell’Alpino: Dio del Cielo, lascia che vada per le sue montagne.
E, sono certa, che anche da Lassù, continuerà a tirare striscioni con scritto Special Olympics.
Pensa, tutto il Paradiso, ricoperto di striscioni Special Olympics…
e da lassù organizzerà Stadi e Palestre piene di pubblico per le nostre famiglie e i nostri ragazzi, tutti a fare il tifo per noi, per noi di Special Olympics…
Ce la faremo,
C’è chi veglia su di noi,
Andrà tutto bene!”   
 
Marina  Furlan, la mamma di Andrea Seffusatti, atleta Special Olympics    
 

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