Niente più panchina per Lorenzo!

Sono la mamma di un ragazzo con lo Spettro autistico ad alto funzionamento

Lorenzo è sempre stato la gioia della mia vita fin dal momento del concepimento – racconta mamma Silvia – Quando è nato era proprio come mi era apparso in sogno: con tanti capelli nerissimi e due grandissimi occhi blu. È sempre stato un bambino gioioso, tranquillo, dormiglione e mangione. Ricordo pochissime notti insonni. Era anche un bambino autonomo nelle cose pratiche di tutti i giorni. Andava a dormire da solo nella sua camera l’importante che con lui ci fosse il suo orso di Ikea che aveva chiamato Pippy ricevuto in dono dalla zia il primo natale dopo la nascita. Pippy è stata la sua costante di vita fino all’età delle medie, compagno di dormite e di ricoveri in ospedale. Guai a non averlo asciutto e pulito per la sera quando andava a dormire.

Intorno ai 2/3 anni, notando delle difficoltà motorie, portammo Lorenzo da un neuropsichiatra che ci avevano consigliato e che, tirandogli una palla, ci disse che il bambino non avrebbe mai avuto uno sviluppo motorio nella norma e non sarebbe mai riuscito a prendere un pallone al volo. Inoltre, avevamo notato che il bambino aveva delle manifestazioni particolari tipo lo sfarfallio delle manine, lo stringere i pugni, non gli pesava stare solo a giocare, fino ai due anni non parlava anche se a 9 mesi chiamava “mamma” e “acqua” senza difficoltà, si fermava a sentire alcune canzoni.  A 2 anni e mezzo ha iniziato a parlare chiaramente in maniera forbita, con un tono di voce all’inizio stridulo (per il quale veniva deriso ma lui non se ne preoccupava) e da lì non si è più fermato.

La scuola e lo sport

I suoi stati ansiosi fatti di “tremarella” e vomito sono aumentati cominciando ad andare alla scuola materna. Il primo anno ha avuto un’insegnante che ha piegato ancora di più la sua fragile autostima. Non disegnava bene perché Lorenzo è anche disgrafico e quindi non appendeva i suoi lavori che, oltre tutto, dovevano essere colorati in una certa maniera. Già negli anni dell’asilo abbiamo scoperto alcune caratteristiche del suo carattere: grande memoria, capacità recitative, linguaggio forbito.

La sua storia sportiva è iniziata con il nuoto perché avevamo visto che Lorenzo, già dai primi giorni di vita, aveva una grande acquaticità, ma purtroppo l’esperimento ha avuto poco successo perché Lorenzo, con un’istruttrice troppo rigida che non gli permetteva di andare sott’acqua, ha avuto una regressione. Su consiglio dell’ortopedico ha iniziato a fare karate, ma durante le gare Lorenzo si irrigidiva. La caratteristica più evidente nei primi anni di vita di Lorenzo era che, in prossimità di un evento molto stressante oppure di pura noia, Lorenzo sfarfallava con le manine oppure stringeva i pugni e, negli episodi più forti, sbarrava gli occhi e si bloccava e si liberava solo quando riusciva a vomitare.

Durante le scuole elementari ha cominciato a frequentare il minibasket insieme all’unico amichetto che aveva avuto fino a quel momento.

Mai arrendersi

Ha iniziato a palleggiare con due mani e muovendosi in maniera un po’ goffa, ma nel suo percorso di amore e crescita con questo sport, si è sempre allenato a basket in squadre con ragazzi senza disabilità, accettando di rimanere in panchina dove tremava tutto il tempo, ma piano piano acquisiva, faticando, una coordinazione sempre più importante., continuando ad accettare di allenarsi senza mai entrare in partita. Nel frattempo, ci sono stati episodi importanti nella sua vita e nella nostra non ultima la mia malattia in corrispondenza di un periodo particolarmente stressante. Anche in questi momenti Lorenzo mi è stato vicino e mi ha permesso di trovare la forza per risalire e quella di non arrendermi anche davanti alle diagnosi poco approfondite di cui era oggetto. Fino a quando, finalmente, siamo tornati al Bambin Gesù, su consiglio di una bravissima logopedista che purtroppo non ha potuto aiutare Lorenzo nella disgrafia perché ormai troppo grande, ma che ci ha consigliato di consultare il dr. Valeri che ci diagnosticò lo Spettro autistico ad alto funzionamento e da lì ci si è aperto un mondo dove Lorenzo era collocato in maniera giusta ed efficace. In quello stesso periodo ha iniziato anche il suo percorso di psicoterapia cognitiva comportamentale che ancora oggi lo supporta nei momenti di maggiore stress.

Special OIympics

Nel 2019 poco prima dell’inizio della pandemia Covid-19, siamo venuti in contatto con il mondo Special Olympics. In quell’occasione ha conosciuto Sara, Atleta Partner del Team Special Olympics ASD Con Noi, che lo ha invitato a provare con loro e da lì che Lorenzo ha cominciato un nuovo percorso che gli ha permesso di apprezzare il suo valore. Non era più il ragazzo che rimaneva in panchina alla partita di basket tra “ragazzi normo-dotati” , era diventato un elemento importante e apprezzato. Lorenzo con ciò ha aumentato la sua autostima che gli ha permesso di finire brillantemente il percorso della scuola superiore, periodo abbastanza accidentato, ma che, grazie alla sua crescita ed al supporto con tutor nelle materie scientifiche, è riuscito a superare.

Ora si è iscritto all’università, facoltà di Storia, Antropologia e Storia delle religioni, frequentando e cominciando, almeno per ora, un percorso a lui consono.

Il sogno di Lorenzo è poter partecipare, un giorno, ai Mondiali Special Olympics e giocare a basket, sport che adora e che gli sta dando numerose soddisfazioni.

[Foto di Irene Palomba]

Scopri come sostenere tutti i progetti di Special Olympics Italia

Resta in contatto con noi, iscriviti alla newsletter per ricevere i nostri aggiornamenti settimanali.

Share This