La prima edizione dello Special Olympics European Unified Youth Basketball Tournament, organizzato dal 14 al 16 ottobre a Sansepolcro, Anghiari e Città di Castello, si è appena conclusa con una festa di medaglie e sorrisi davvero contagiosi.
A scendere in campo 240 giovani Atleti con e senza disabilità intellettive, di età compresa tra i 14 ed i 30 anni, provenienti da 16 Nazioni europee: Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Spagna e Italia, presente con 5 team (Abruzzo, Calabria, Piemonte, Puglia e Veneto). E’ stato un week-end all’insegna del lo sport unificato che va oltre le nazionalità e genera, con un semplice passaggio di pallone, amicizia, accoglienza e piena inclusione.
Dopo i preliminari del primo giorno dove si sono definite le divisioning, che consentono agli atleti di partecipare a competizioni eque per pari livelli di abilità per dare a tutti l’opportunità di vincere. Il team Abruzzo nella sua divisioning, si è confrontato con la Romania e il Team Calabria imponendosi con successo. E’ così che la squadra abruzzese ha staccato il pass per disputare la finale con la Bulgaria che nella sua divisioning aveva superato la Serbia ed il Team Murgia.
Una finale avvincente. Gli atleti abruzzesi hanno tenuto testa agli avversari per i primi tre quarti. Nell’ultimo quarto di partita sia per la fisicità che la miglior precisione di tiro, la squadra bulgara ha avuto la meglio per soli tre punti.
La delegazione abruzzese, accompagnata dal Direttore Regionale Guido Grecchi, è composta da atleti aquilani della ASD Team Sport L’Aquila: Khristian Dervishi, Giulia Spera, Luca Boccacci, Paolo Aquilio e Valerio Rosa, allenati dal coach Daniele Mattarollo; e dagli atleti della Asd Basket Centro Abruzzo Sulmona: Carlo Omogrosso, Jeona Pireci, Kevin di Martino, Lucia Doria e Pierpaolo Silvestri, allenati dal coach Loredana La Civita.
Alcuni dei nostri atleti ed atleti partner sono giovani studenti degli Istituti Superiori che aderiscono al percorso P.C.T.O. (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento). Ringraziamo in primis loro per la condivisione dei valori di Special Olympics, le loro famiglie e le Dirigenti Scolastiche Maria Chiara Marola, e Caterina Fantauzzi rispettivamente dell’Istituto “Amedeo d’Aosta”e dell’Istituto “Ovidio” di Sulmona per la sensibilità e l’apertura verso la diffusione di una cultura dell’inclusione che va oltre lo sport.
Per i nostri atleti, vicecampioni d’Europa, è stata un’esperienza unica: giocare insieme, fare amicizia con giovani di nazionalità diversa, superare la paura di andare in trasferta da soli, abbattere muri di stereotipi e pregiudizi.
Queste le riflessioni di Lucia Doria Atleta di Sulmona: “Le aspettative di questo torneo, secondo me, è conoscere nuove persone, stare in campo con nuovi atleti ed essere amici delle persone che non conosci. Se io non riesco ad andare verso il traguardo…però devo sempre tentare con gli artigli, tirare fuori quella forza che ho dentro. Essere capace di fare quella cosa anche se sono in difficoltà”.
Al di là del colore della medaglia conquistata, che sia oro, argento, bronzo o di partecipazione, tutti gli Atleti hanno ricevuti un riconoscimento a fine torneo proprio per premiare il coraggio, la determinazione ma anche il fair play adottati in ogni partita giocata in questo torneo, così come nella vita.
Si può certamente affermare che allo Special Olympics European Unified Youth Basketball Tournament ha vinto l’inclusione.
Queste le parole dell’Atleta aquilana Giulia Spera: “Le mie emozioni sono gioia, divertimento puro…una adrenalina pazzesca. La disabilità è un modo di essere e di vivere. Direi di guardare più nel dettaglio le persone, perchè magari hanno qualcosa in più”
Uno spettacolo dello sport unificato in cui atleti con e senza disabilità intellettive hanno giocato insieme nella stessa squadra e tutti i ragazzi delle scuole del territorio hanno tifato dagli spalti o hanno collaborato fattivamente alla buona riuscita di questo evento in qualità di volontari. Un punto di partenza e non di arrivo per infondere sul territorio una cultura di rispetto ed inclusione che vada oltre il campo sportivo e sappia abbracciare ogni aspetto della vita quotidiana.
Pierpaolo Silvestri, atleta partner di Sulmona, al termine del torneo ha detto: “Sono onorato di avere avuto l’opportunità di trascorrere quattro giorni, in campo ma soprattutto fuori dal campo, con i ragazzi del nostro Team Abruzzo e con tutti gli atleti speciali provenienti da tutta Europa. Ragazzi fantastici ed unici capaci di trasmettermi emozioni mai provate in 18 anni di pallacanestro e soprattutto di farmi capire che l’unico limite dell’uomo è se stesso.”