Michele “è nato con il pallone in mano”, così han detto i genitori raccontando la sua storia.
Alla nascita pesava oltre 3 kili per 51 cm. Un bel bambino, la gioia della sua famiglia, dei genitori e di sua sorella Laura che lo aspettava con gioia e con un pizzico di gelosia, poco a poco sostituito da un amore incondizionato.
“Il primo anno della sua e della nostra vita scorre sereno e felice in famiglia” – racconta mamma Immacolata – “poi pian piano si insinua una perplessità in noi: il timore e poi la dolorosa certezza che Michele abbia delle difficoltà oggettive. Gli viene diagnosticata una disabilità intellettiva medio-grave, criticità nella vista e nel movimento: in particolare nel camminare.
Avevamo paura, non sapevamo come affrontare il tutto, l’unica sicurezza era che la nostra strada stava cambiando direzione, si stava facendo man mano sempre più difficile, impervia ed in salita. Abbiamo dovuto combattere le nostre paure sin da subito, armandoci di tutto l’impegno e la determinazione possibili. Iniziava infatti per noi un nuovo viaggio fatto di medici e terapie. Inizialmente ci siamo concentrati sulla psicomotricità, fortunatamente i risultati non tardarono ad arrivare. Michele bambino iniziò a camminare e poi a correre, gli piaceva talmente che lo faceva in lungo e in largo e in qualsiasi ambiente si trovasse. E spesso e volentieri aveva con sè un pallone.
A seguire il nostro impegno si è concentrato sulla logopedia, per insegnargli a parlare e ad esprimersi al meglio. Oggi che Michele ha 32 anni, siamo consapevoli di essere lontani dalla “perfezione”, ma lui ha imparato lo stesso a relazionarsi con il mondo, ad esprimersi a suo modo e a farsi capire anche solo con l’ espressione del suo sguardo, a volte così intenso che, oserei dire, le parole non servono.
IL MONDO FUORI
La vita in casa, in famiglia, è sempre stata serena e tranquilla. Michele ha passato molto tempo con noi , con sua sorella e con i suoi cugini, senza incorrere in difficoltà particolari.
E’ cresciuto man mano maturando un carattere emotivo, a volte testardo, ma pur sempre solare e allegro. Un passo importante è stato quello che lo ha fatto uscire fuori di casa, fuori da quella “bolla” rassicurante che in qualche modo, finora, lo aveva protetto dal mondo. Ha iniziato ad andare a scuola, prima all’asilo come tutti gli altri, poi dalle elementari, seguito da un insegnante di sostegno.
L’arrivo dell’adolescenza ha insinuato in noi qualche timore in più rispetto alla sua capacità di stringere amicizie con i suoi coetanei. Sapevamo che il suo carattere così aperto lo avrebbe aiutato, ma temevamo che i problemi legati al linguaggio in particolare potessero diventare motivo di scherno e derisione da parte di alcuni, giovani e magari non ancora pronti ad accogliere la diversità di ognuno come normalità. Fortunatamente in tutto il percorso scolastico di Michele, le nostre paure si sono concretizzate solo in un’occasione durante le medie. Un paio di ragazzini lo avevano preso un pò troppo di mira ma, con l’aiuto della scuola e con l’intervento dei genitori, abbiamo risolto tutto per il meglio.
LO SPORT
L’ingresso al Centro di Formazione all’Autonomia “La Finestra” è stato importante per la crescita di Michele che è migliorato ancora imparando, nel suo piccolo, a muoversi in autonomia. Ama la musica e la televisione, ma ancor di pù ha una grande passione per lo sport. Il calcio e il basket in particolare lo hanno trasformato in un atleta Special Olympics nel Team Malnate Sport dove si allena costantemente due volte alla settimana, dove ha stretto amicizie sincere, dove ha l’opportunità di liberare tutta la sua voglia di mettersi in gioco e sentirsi gratificato, parte integrante di una squadra.
Durante gli eventi poi Michele ha sentito l’applauso del pubblico sugli spalti, un’iniezione di gioia e fiducia in se stesso di cui farne tesoro per il resto della vita. Michele è sempre in movimento, non si ferma più, colmo com’è di un’esauribile voglia di credere nelle sue potenzialità.
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IL FUTURO E I MONDIALI DI ABU DHABI
E il risultato più evidente del suo coraggioso sforzo non è tardato ad arrivare. Oggi Michele è un atleta titolare, convocato ai prossimi Giochi Mondiali Estivi Special Olympics, in programma ad Abu Dhabi nel 2019. Giocherà a Basket e si può dire che abbia già vinto la sfida più difficile, quella verso se stesso.
Se guardo al futuro, immagino Michele sempre felice, pronto ad affrontare ciò che la vita gli riserva con determinazione e voglia di mettersi in gioco così come lo sport con Special Olympics gli ha insegnato. La nostra famiglia sarà sempre dalla sua parte per incoraggiarlo in ogni momento ad inseguire i suoi sogni. Siamo increduli e infinitamente grati, ma siamo anche consapevoli che un bellissimo sogno è già alle porte. La sua parte emotiva così sensibile e bella, gli permetterà di fare questa esperienza con grande gioia. Il suo orgoglio farà il resto, gli permetterà di dare tutto se stesso e vincerà la sua medaglia. La merita davvero”.