A Roma, in occasione del Meeting nazionale di Special Olympics Italia, gli atleti si raccontano.
Ognuno porta con sé una storia, un sogno, una sfida.
Per Demetra, Cecilia, Elisa e Antonio, atleti Special Olympics, lo sport è diventato molto più di un allenamento di un’ora: è un modo di raccontarsi, è la loro opportunità di riscatto, la loro libertà. Ogni galoppo, ogni bracciata, ogni plié o canestro centrato, racconta un cammino di crescita e di coraggio, dove l’autonomia non è un traguardo, ma una conquista quotidiana.
Demetra Emanuele è la prima che parla “ho 30 anni e da 17 sono del team Abruzzo Special Olympics. Vorrei che ogni persona si concentrasse sulle abilità, non sui limiti che per primi noi superiamo ogni giorno. Ognuno di noi desidera una vita piena, la possibilità di mettersi in gioco — nello sport come nel lavoro. Tutti abbiamo diritto a una vita che valga la pena di essere vissuta. Perché ognuno di noi ha passioni, sogni e obiettivi. E tutti meritiamo la possibilità di realizzarli”.
Cecilia Batignani, 41 anni, da 22 anni è un’atleta Special Olympics, una nuotatrice. “Sono testarda. Un difetto? A volte. Spesso invece è il mio migliore pregio perché grazie alla mia testardaggine riesco ad “arrivare dove voglio”! Ritengo molto importante parlare nelle scuole, perché la maggior parte dei ragazzi non ci conosce ancora e ciò che rappresentiamo. Incontrare gli studenti è importante: mi piace parlare con i bambini delle scuole elementari, che, nonostante la loro giovane età, sanno comprendere tanto e si emozionano profondamente. Stare nella famiglia Special Olympics (sto meglio qui che a casa, lo posso dire?) Mi ha aiutata a superare le mie paure. Ho imparato quanto possiamo crescere quando troviamo il coraggio di metterci alla prova”.
Elisa Parutto, ha 25 anni e un sorriso disarmante. È una pantofolaia, ma solo per lavoro: quando insieme con la mamma ricama le furlane, pantofole tradizionali della sua terra. “Mi dicevano che non sarei riuscita a fare nulla e invece? Li ho fregati tutti seguendo i miei sogni”. Elisa volteggia sulle rotelle dei suoi pattini e si esibisce sulle piste da ballo ” mi sento osservata e… questo mi piace tantissimo”. Vorrebbe ballare sulle note di una canzone di Laura Pausini: “Nemica, è il titolo” dice. L’ ascoltiamo e tra le tante strofe ce n’è una “vivo per poter battere il record”! Canta Pausini. “Come me” fa eco Elisa.
Antonio Lella ha 28 anni. È meglio non provare a stargli dietro. È un atleta multisport ed è un One man show! Affascinato dalle ragazze. Mentre si dice lusingato per l’intervista, lancia sguardi languidi ad una delle ragazze del team. “Suono la batteria”. E forse non c’è strumento migliore che lo rappresenti visto il ritmo veloce con cui si esprime.
“Mando messaggi a raffica, perché voglio parlare con tutti. Mi date il vostro numero? A limite mi bloccate!” Ride! “Difetti? Logorroico e rompi balle, ma almeno sono sincero.
La mia colonna sonora è “Nel Sole” di Al Bano perchè porto un po’ di luce ovunque vado.
E il mio punto di riferimento sportivo? Roberto Ficarra, il mio allenatore: grinta pura”.
Sognare, osare, vivere senza troppa paura: questo è ciò che rende unici Demetra, Cecilia, Elisa e Antonio. Grazie a Special Olympics: vivono liberi di essere se stessi, grazie alla volontà e al coraggio di inseguire i propri sogni.
Grafica e testo di Ornella La Civita (Abruzzo), Andrea Siddi ( Sardegna) e Stefano Quarta (Veneto)



