“La vera disabilità è negli occhi di chi guarda, di chi non comprende che dalle diversità possiamo solo imparare. Disabile è chi non è in grado di provare empatia mettendosi nei panni degli altri, di mescolarsi affamato con altre esistenze, di adottare punti di vista inediti per pura e semplice curiosità“.
Il nostro amico Iacopo Melio non può che avere ragione. Ancora oggi citiamo le sue parole, nonostante i tantissimi passi avanti conquistati, non senza fatica nella società. È sufficiente un unico episodio per sentire l’esigenza di “scendere ancora in campo” stavolta per dare il proprio personale contributo alla solidarietà che in queste ore si sta stringendo attorno ad un atleta Special Olympics: Simone Bianchi. Due giorni fa è stato bullizzato in rete. Si, perchè la realtà virtuale dei social network sa essere spietata, permette di nascondersi dietro ad una tastiera per tirare fuori la parte peggiore di ognuno. Un paio di giorni fa abbiamo quindi dovuto, nostro malgrado, assistere ad un fallimento: ignoranza e cattiveria ai danni, ancora una volta, di una persona con disabilità intellettiva.
Il fatto è accaduto su “Tik Tok”, uno dei social più in voga del momento dove, a seguito della pubblicazione di un video dove faceva esercizi di ginnastica on line, Simone ha ricevuto numerosi commenti da parte di utenti, non solo giovanissimi, che si sono letteralmente scagliati contro di lui bullizzandolo per la sua disabilità ed il suo aspetto fisico. Questi leoni da tastiera non sanno che Simone ha energia e determinazione da vendere. Non sanno che è un atleta Special Olympics poliedrico (ha dato prova di abilità nel nuoto, nella pallavolo, nella ginnastica artistica) e che a La Spezia, città dove vive, è diventato una notorietà per le conquiste che ha saputo raggiungere nello sport e non solo. Non sanno che Simi, così lo chiamiamo tutti, ama cantare e lo fa in grande, da protagonista. Che ha saputo affinare le sue capacità a tal punto da calcare con successo diversi palchi in occasione delle Cerimonie di Apertura dei Giochi Nazionali Special Olympics, come anche quelle dello Special Festival di La Spezia, in coppia con i Big della musica italiana.
La risposta di Special Olympics Italia è che Simi ha tante doti e capacità oltre ad una grande determinazione tale che può essere solo un esempio per gli altri. Ha tanti amici che gli vogliono bene e che lo stimano e lo sostengono con forza. Sono numerosissimi i post di solidarietà con #IostoConSimi apparsi sui social. “Molti di più” – scrive su Facebook Alessandra Palazzotti, Direttore Nazionale Special Olympics – rispetto a quei leoni da tastiera che non meritano nulla, neanche la nostra attenzione”.
Probabilmente non accadrà, ma se qualcuno di quei leoni lì si ravvedesse e chiedesse scusa a Simi, questo brutto episodio potrebbe tramutarsi da sconfitta a vittoria, della sensibilità, dell’empatia sulla stupidità. La vittoria della capacità di ravvedersi e di ammettere i propri errori sul sorriso sterile e beffardo. Della rivoluzione di prospettiva e dell’inclusione.