I grandi “campioni” sono tali non perchè non cadono mai, ma perchè si rialzano prima degli altri e spesso lo fanno rinforzandosi e crescendo, come Atleti ma ancor prima come persone. Il racconto dei genitori di Sofia, Atleta Special Olympics nella pallovolo unificata, è una meravigliosa testimonianza di chi, nonostante le difficoltà, non ha mai smesso di rialzarsi e correre, con coraggio, per seguire le proprie passioni.
La storia di Sofia e le prime difficoltà
Sofia è nata il 31 dicembre del 1996. Era bellissima, i suoi grandi occhi blu incantavano tutti. Lentamente, durante la sua crescita, ci siamo accorti che le tappe evolutive, vissute dai suoi coetanei con naturalezza, per lei costituivano una faticosa conquista, tanto da renderla agitata e nervosa. Non è stato facile accettare che avrebbe avuto bisogno di particolare attenzione e supporto, che sono arrivati a partire dal secondo anno della scuola materna quando le fu diagnosticato un disturbo della sfera affettivo-relazionale con un lieve ritardo cognitivo. Da lì è iniziato un percorso irto di difficoltà che fortunatamente, soprattutto quando era piccola, lei ha notato poco; fra i bambini c’è più solidarietà e spontaneità. A partire dalle scuole elementari, ci siamo scontrati con l’incomprensione delle insegnanti, che hanno provocato una battuta d’arresto alla sua crescita, tanto che, alla fine della terza, siamo stati costretti a trasferirla in un’altra scuola con altri compagni. Le scuole medie, come le superiori sono state un altro banco di prova: nuovi compagni, nuovi professori e tutto da ricominciare. Molti compagni l’hanno spesso esclusa da feste o attività ludiche; in compenso alcuni insegnanti, durante i cinque anni di Liceo, sono diventati per lei un importante punto di riferimento.
Lo Sport come strumento di crescita
Proprio grazie a quattro docenti, animate da tanta voglia di fare e soprattutto di creare un grande gruppo di Atleti e Partners, abbiamo conosciuto Special Olympics e con essa nel tempo, l’opportunità di veder crescere Sofia attraverso un assiduo impegno sportivo, viaggi ed esperienze all’estero che hanno contribuito a farla diventare una ragazza molto estroversa che oggi non ha timore di parlare, anche in inglese, in pubblico. A febbraio del 2013 è arrivata la proposta di far partecipare la nostra Sofia, insieme ad altre due ragazze della scuola, alle selezioni per rappresentare l’Italia al Global Youth Activation Summit, che si sarebbe svolto in Corea in occasione dei Giochi Mondiali Invernali del 2013. All’inizio abbiamo accettato, considerando questa possibilità molto remota, ma le tre ragazze hanno via via superato tutte le prove, fin quando, ad agosto, è arrivata la comunicazione che erano state scelte non solo tra gli altri candidati italiani, ma anche tra altri paesi europei per far parte di una delegazione di circa 76 Giovani Leaders, con e senza disabilità intellettiva, e 30 Giovani Chaperones provenienti da 23 differenti Paesi del mondo. Per Sofia è stata un’esperienza indimenticabile, ha conosciuto ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo, con i quali è tuttora in contatto tramite Facebook. Nel settembre dello stesso anno, è stata invitata a partecipare, in qualità di Giovane Leader Special Olympics, all’importante meeting organizzato dall’European House – Ambrosetti presso la Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, dove, alla presenza di Capi di Stato e di Governo, rappresentanti delle istituzioni europee, Ministri, premi Nobel, imprenditori e manager di tutto il mondo, ha raccontato del suo viaggio in Corea.
Nuova avventura a Los Angeles
A seguito di una rinuncia nella medesima disciplina sportiva, poche settimane fa durante la maturità, ci è arrivata la notizia che Sofia sarebbe potuta rientrare nella Delegazione Italiana in partenza per i Giochi Mondiali di Los Angeles. Una gioia infinita, anche se gli esami l’hanno assorbita totalmente e quindi non ha potuto prestare la giusta attenzione a questa opportunità. Solo ora, dopo aver concluso tutte le prove e dopo che è arrivata la conferma ufficiale della sua partecipazione, sta realizzando l’inizio di una nuova meravigliosa avventura. Sono quindi cominciati gli allenamenti più intensi e la partecipazione, a fine giugno, ai Play The Games di pallavolo a La Spezia. Ringrazio Special Olympics, un mondo dove non esistono falsità, pregiudizi ed invidie, un mondo in cui si sta insieme perché si condividono idee, valori e il desiderio di sentirsi utili gli uni agli altri. Durante gli eventi e le competizioni, ci si accorge che non sono solo i Partners, Atleti senza disabilità intellettiva, ad essere di aiuto e supporto, ma anche gli stessi Atleti nei loro confronti; esperienze di questo genere aprono ed arricchiscono tutti, indistintamente.