Il 22 maggio, in occasione della 12ª tappa del Giro-E da Reggio Emilia a Vigevano, Toyota ha dato nuovamente vita a un momento di grande valore umano e sportivo.
Sotto la guida della capitana Elisa Scarlatta, gli atleti Special Olympics Italia Alberto Cecchetti, Federico Lucarelli e Marco Curti hanno rappresentato il Toyota Team pedalando per oltre 60 km, vivendo un’esperienza indimenticabile e tenendo alti i valori della determinazione e dell’inclusione.
Siamo entusiasti, che per il terzo anno consecutivo, Special Olympics abbia accettato la sfida e rappresentato il Team Toyota al Giro-E con i suoi atleti. Un appuntamento che ci permette di ribadire come lo sport sia uno strumento potente per promuovere una società inclusiva, in cui tutte le persone possano essere apprezzate per le proprie capacità, sentirsi libere di esprimersi senza pregiudizi e ricevere le giuste opportunità per crescere e migliorarsi ogni giorno.
Alberto Santilli, Amministratore Delegato di Toyota Motor Italia
Siamo estremamente orgogliosi di avere al nostro fianco Toyota, un partner che ci sostiene nel veicolare, con impegno e convinzione, un forte messaggio di inclusione attraverso lo sport. Uno strumento meraviglioso per abbattere i pregiudizi e le barriere culturali, in favore di una società più aperta ed accogliente.
Alessandra Palazzotti, Direttore Nazionale Special Olympics Italia
Accompagnare ad una tappa del Giro-E i ragazzi di Special Olympics è sempre magnifico! Mettono tanta allegria, sono sempre positivi e hanno una voglia incredibile di mettersi in gioco. Lo sport crea sempre moltissima unione. Si pedala, si scherzae si rimane comunque concentrati sull’obiettivo di arrivare al traguardo assieme. È una giornata di inclusività che rimane ogni volta nel mio cuore e, spero, anche in quello di questi fantastici ragazzi.
Elisa Scarlatta, capitana del Toyota Team
Questa iniziativa si inserisce nel più ampio contesto del programma globale “Start Your Impossible”, lanciato dal Gruppo Toyota nel 2017, e delle partnership avviate con i Comitati, Paralimpici e con Special Olympics a livello internazionale. Il progetto vuole ispirare le persone a superare i propri limiti, riconoscendo nella diversità una fonte di arricchimento personale e collettivo.