Una gran voglia di esserci: la storia di Eleonora

Eleonora Traverso, classe 1986, parlava poco e male, gli altri facevano fatica a capirla, ma lei proseguiva ugualmente a ripetersi fino a quando l’altro non mostrava segni di comprensione. Eleonora aveva una gran voglia di comunicare, per questo si relazionava comunque agli altri con notevole disponibilità, indipendentemente dalla risposta che poteva ricevere; attenzione, pazienza, cura, ma, spesso, anche distacco e timore. Avendo sempre avuto un fisico importante (75 kg per 1,80 m) il suo avvicinarsi, al coetaneo o al bambino più piccolo, e quindi più vicino alle sue capacità intellettive, era vissuto dai genitori come pericolo, ma questa immediata reazione a lei ed ai suoi sgraziati movimenti voleva essere superata con determinazione.
Ovviamente le difficoltà che aveva a mantenere i tempi dei suoi coetanei le hanno fatto vivere a lungo sentimenti di frustrazione e di rabbia: era sempre un passo, a volte più passi, dietro agli altri. Pur avendo iniziato prestissimo nuoto nei corsi con persone senza disabilità, nelle gare finali era sempre l’ultima, anche se molto applaudita. Questo non le andava bene, le sue reazioni potevano risultare problematiche. Tutta questa frustrazione e inadeguatezza si sono profondamente attenuate da quando Eleonora frequenta il gruppo sportivo Special Team Genova, Team Special Olympics, realtà che ha più di trent’anni di esperienza nell’inserimento delle persone con disabilità intellettiva nello sport.L’ambiente è risultato immediatamente coinvolgente ed accogliente, Eleonora si sente accettata, capita. I suoi comportamenti aggressivi si sono progressivamente attenuati e rapidamente dissolti. La sua voglia di partecipare alle trasferte l’ha spinta ad imparare autonomie che in famiglia, pur stimolata, non riusciva a raggiungere. Si è sentita parte di un gruppo.Ha vissuto anche l’esperienza dei Giochi Nazionali di di ginnastica a Roma. L’emozione è stata immensa, l’aver partecipato alle gare ed essere salita sul podio ha dato ad Eleonora la certezza che anche lei ha un posto nel mondo, sportivo e non solo. E questo non perché avesse vinto la medaglia, ma perchè ha finalmente trovato una sua dimensione. La sua unicità confluisce insieme ad altre unicità che si capiscono, si riconoscono, si stringono la mano, si abbracciano e gioiscono insieme.

Ai Giochi Nazionali Estivi si sono alternati quelli Invernali in un crescendo di emozioni, di entusiasmo, di aspettative; intanto Eleonora è cresciuta, ha imparato a gestire le sue emozioni a non farsi travolgere da loro. L’ansia sta perdendo progressivamente la valenza di disagio per trasformarsi sempre più in gioia pura, gioia di esserci e di condividere, gioia di comunicare, sia anche solo con gli occhi, le braccia alzate sul podio, il suo bel sorriso. Brava Eleonora!
O

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