Nessun sogno è troppo grande, lo ripete spesso Alice Pasini, atleta Special Olympics del Team ASD Rhythmics. E ha proprio ragione, visto che si esibirà al Gran Prix di ginnastica, in programma sabato 22 Novembre al Palabigi di Reggio Emilia. Giunto alla sua XXXII edizione, è la massima rassegna di ginnastica organizzata in Italia
La passione della ginnastica per Alice nasce e cresce in lei grazie alla determinazione dei genitori, che hanno subito compreso come lo sport potesse essere uno strumento potente di inclusione e crescita per la loro giovanissima figlia con la sindrome di Down.
Mamma Stefania ricorda il momento della nascita e quella comunicazione, arrivata cinque giorni dopo, in cui il medico disse loro che Alice aveva la sindrome di Down, aggiungendo poi parole orribili, difficili da dimenticare: “Non si preoccupi, signora, i bambini con la sindrome di Down dove li metti stanno“. Il primo pregiudizio di una lunga serie.
“Alice è una ragazza tranquilla, collaborativa, ma al contempo è attiva, non ama stare ferma“, racconta la mamma. “Così lo sport si è rivelato essenziale e prezioso per la sua crescita“.
Alice ha vissuto una realtà scolastica molto dura, frequentando un liceo di scienze umane (“che di umano aveva ben poco“, aggiunge la mamma). Veniva spesso accompagnata fuori dalla classe durante le lezioni, nonostante avesse tutte le possibilità di seguire in classe un programma dedicato. Persino nell’attività motoria aveva voto 5 (incredibile a crederlo oggi, visto che è un’atleta piena di talento).
“Alla fine siamo stati costretti a cambiare scuola“, racconta la mamma. “Per Alice gli amici erano inesistenti, qualche festicciola da piccola sì, ma crescendo non è mai stata invitata a fare quello che di solito fanno i suoi coetanei, dalle uscite in comitiva, allo shopping…”
Attraverso il team Special Olympics, Alice ha trovato un gruppo di amici e di amiche, un’altra famiglia in cui poter esprimere, attraverso la ginnastica, tutto il suo bel potenziale.
“In famiglia sin da subito abbiamo dichiarato guerra a quel cromosoma in più e abbiamo sfruttato al massimo tutte le opportunità per avvicinarla all’autonomia il più possibile“, aggiunge la mamma.
Alle porte di questa straordinaria esperienza al Gran Prix, non possiamo che essere orgogliosi di essere rappresentati da Alice e le facciamo un grandissimo in bocca al lupo!



