“Gaia in pista con tutte le sue qualità!” Le parole di un Tecnico Special Olympics

“Gaia è una ragazza solare, allegra, piena di energia e vitalità. Ma le sue doti principali sono l’empatia e l’altruismo: è sempre attenta agli altri e a ciò che provano; se vede qualcuno in difficoltà, si prodiga in tutti i modi per aiutarlo. Proprio grazie a queste caratteristiche si è integrata bene nel gruppo del Team PANDHA. Si fa voler bene da tutti e, nonostante abbia visto pochissimo gli altri atleti, si è creata una buona complicità. Ovviamente ha legato di più con alcuni che con altri, ma ha sempre una buona parola per ognuno e comprende bene le dinamiche del gruppo. Rispetto all’anno scorso, il rapporto con il resto del team è migliorato sotto due punti di vista: ha consolidato le amicizie strette lo scorso anno e ha cominciato a rapportarsi di più anche con tutti gli altri. La cosa più importante a mio parere è che sia davvero felice di far parte di una squadra. Più volte l’ha definito spontaneamente una famiglia a cui è grata per averla accolta. Gaia è molto giovane e la sua voglia di divertirsi fa bene a tutto il team, ma anche a lei fa bene rapportarsi con persone diverse.
Se dovessi trovare un lato negativo, indicherei il suo stesso altruismo come un’arma a doppio taglio. A volte è talmente determinata a comprendere cosa pensino o provino gli altri che può risultare invadente o addirittura fastidiosa. Infatti non si arrende facilmente e tende ad insistere molto quando non ottiene una risposta che la soddisfi. Per quanto riguarda la dimensione sportiva, quest’anno ha fatto un notevole salto di qualità. Infatti il nostro obiettivo non era tanto migliorare la prestazione per arrivare al gradino più alto del podio, ma capire come funzionano le porte e quale sia il percorso da fare durante la gara. Nelle precedenti edizioni dei Giochi Invernali Special Olympics era capitato che saltasse alcune porte e dunque che fosse squalificata: non aveva ben chiaro cosa dovesse fare. Quest’anno invece era lei stessa a dirmi il percorso da seguire e non ha mai avuto alcun tentennamento. È sempre arrivata quinta, ma io sono fiera di lei, perché l’importante è procedere a piccoli passi. La prossima volta ci potremo concentrare anche sulla velocità e sulla prestazione e sono sicura che avremo delle belle soddisfazioni. Gaia deve ancora riuscire a migliorare la sua postura e lasciarsi davvero andare sugli sci. Sicuramente, il fatto che quest’anno ci fosse poca neve e fosse prevalentemente sparata non ha aiutato: aveva paura del ghiaccio e quindi è andata meno veloce di quanto fosse in grado. Inoltre, prima di Special Olympics ha sciato poco e anche questo ha influito. Se penso alla Gaia dello scorso anno oggi ci troviamo difronte ad una giovane ragazza che ha fatto un bel percorso, più sicura, più autonoma, più serena nei rapporti con i suoi compagni di squadra, una persona che ha ancora tanto da dare…
In conclusione, il mio bilancio è molto positivo e sono contenta di poterla veder crescere a poco a poco, crescendo anch’io insieme a lei come “tecnico” Special Olympics e, soprattutto, come persona”.

Carlotta Sanna

 

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