La storia di Alice

La convocazione ai Giochi Mondiali– afferma Alice – è un sogno che si avvera. Spero di essere all’altezza della scelta fatta dai tecnici nazionali, per questo mi sto preparando con molto impegno, felicissima di rappresentare l’Italia ad una competizione così importante”.
Il viaggio per Los Angeles è la metafora di un percorso meraviglioso di autonomia, lungo il quale Alice sogna di incontrare una persona a cui voler bene e un lavoro che le piaccia, anche se ha già detto alla mamma di non voler lavorare in un supermercato o in un centro commerciale perché si è impegnati anche di sabato e domenica e lei agli eventi Special Olympics non vuole proprio rinunciare.


Alice ha 18 anni, lunghi capelli neri e ancora tanta strada da percorrere, ma lungo il suo percorso ha colto tante opportunità che l’hanno aiutata nel superare le paure e le difficoltà, così come nel rafforzare il carattere e nel gioire ed emozionarsi al raggiungimento di traguardi importanti. E’ la storia di una ragazza con la sindrome di Down che con la sua spontaneità, allegria e curiosità di esplorare il mondo realizza le sue aspirazioni e conquista i propri sogni. 

Una vita piena di impegni quella di Alice che adora stare con gli amici, frequenta il quarto anno dell’Istituto d’Arte M. Guggenheim di Venezia, indirizzo “scenografia”, ed ha scoperto nell’attività sportiva una bella opportunità per ricevere soddisfazioni personali, socializzare e soprattutto divertirsi. Alice è cresciuta in una famiglia di sportivi; il papà è un allenatore di pallavolo ed il fratello maggiore, Luca, ha giocato per anni nella Lega Pallavolo Serie A nel ruolo di libero. “Amo la musica e i musical – racconta Alice – e la scelta di questo indirizzo mi permette di andare a vedere questi meravigliosi spettacoli, studiarne da vicino le scenografie, i costumi e le musiche. In casa si è sempre respirato sport, per questo mia mamma mi ha incoraggiato tanto affinchè anche io potessi avvicinarmi ad una disciplina sportiva. Ho iniziato così a frequentare un corso di ginnastica artistica con le mie compagne di classe dove ho conosciuto Lara, la mia allenatrice, e in seguito Special Olympics ”. 

L’inizio di un cammino da Atleta e la possibilità di vivere un’infinità di esperienze che, in qualche modo, le hanno cambiato la vita. Alice ricorda bene ed ancora con grande emozione la sua prima gara di ginnastica artistica, a Lodi: “La notte prima non ho praticamente mai dormito– racconta – e continuavo a saltare sul letto dall’emozione e dalla gioia. Quando è arrivato il momento della gara mi sono accorta che ero la più piccola, inizialmente ho avuto un pò di timore ma poi mi sono fatta forza perchè l’esercizio lo conoscevo bene. Mi hanno premiata con una bella medaglia che ha fatto emozionare tanto anche la mia mamma; una meravigliosa soddisfazione!”. 

La partecipazione a diverse competizioni ha permesso ad Alice di viaggiare con i suoi compagni di squadra e di dormire fuori casa con i suoi allenatori senza la presenza di alcun familiare. Prove di autonomia che l’hanno fatta crescere e diventare una ragazza forte e sicura di sè anche nella quotidianità. “Mi piace potermi confrontare – afferma Alice – con altri Atleti; non sempre si può vincere anzi, se si vuole crescere e migliorare bisogna saper imparare soprattutto dalle sconfitte.”
Ma la più grande vittoria di Alice, competizioni e medaglie a parte, è l’aver raggiunto una sempre maggiore autonomia; una crescita ed una maggiore consapevolezza che hanno il sapore di una grande conquista: “La mamma, – continua Alice– da quest’anno, mi ha permesso di andare a scuola da sola con l’autobus; prima mi addormentavo e rischiavo di scendere alle fermate sbagliate. Ora mi muovo come tutti gli altri ragazzi della mia età, ho imparato a gestire anche gli scioperi dei mezzi pubblici utilizzando il cellulare per avvisare i nonni; un segno di grande responsabilità e del fatto che la mamma, finalmente, si fida di me”. 

Alice è uno dei 101 Atleti che parteciperanno ai Giochi Mondiali di Los Angeles, in programma dal prossimo 25 luglio al 2 agosto. Quando la sua allenatrice, Lara, le ha dato la comunicazione della convocazione ha subito pensato fosse uno scherzo. Un momento molto emozionante, una gioia che ha condiviso con i suoi familiari e con tutte quelle persone che non hanno mai smesso di credere in lei e nella sua crescita.

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