All’apparenza potrebbero sembrare uguali, stesso taglio di capelli, stessi occhi, stessa camminata, insieme una cosa sola, tutto cambia dentro il rettangolo di gioco: Andrea portiere senza paura e Fabio attaccate con incredibili doti tecniche. Chi li conosce bene, sa però che le loro differenze non sono solo quelle relative alla posizione in campo. “I gemelli”, cosi’ vengono chiamati dai compagni di squadra e spesso identificati come un’unica persona, in realtà hanno caratteri completamente diversi: testardo ed impulsivo, Fabio, sensibile e razionale, Andrea. Il fratello più grande ha trasmesso ad entrambi l’amore per il calcio; le prime partite, all’età di 10 anni, nel campetto di una chiesa vicino casa, a Cagliari, e il desiderio, un giorno, di poter entrare a far parte di una squadra e sognare, come i propri coetanei, la loro opportunità …ed eccola.
Si dice che i gemelli siano legati da qualcosa di speciale, che l’uno percepisca le ansie e le emozioni dell’altro e viceversa. Una cosa è certa, da qualche mese a legarli in modo ancora più forte è la futura partecipazione ai Giochi Mondiali Special Olympics di Los Angeles. Una convocazione che rappresenta, per entrambi, la realizzazione di un sogno.
“Special Olympics per me è tutto: un sogno! – racconta Fabio – prima non facevo nulla, mentre adesso sono impegnato tutti giorni. Lo sport, a questi livelli, mi ha aiutato a capire dove sbagliavo e a migliorarmi ragionando sulle cose. Mi ha permesso di fare nuove esperienze e conoscere tante persone. Special Olympics è la mia famiglia”!
“Lo sport – prosegue Andrea – mi ha cambiato la vita, mi ha insegnato ad essere umile ed a lottare per ottenere sempre il meglio da me stesso. Un atteggiamento che mi ha portato a raggiungengere una maggiore sicurezza nelle mie capacità”.
In questi anni tanti successi, in campo e fuori, merito del lavoro costante negli allenamenti, nella passione per lo sport e la voglia di stare insieme. Una bacheca, gelosamente custodita, raccoglie tutte le medaglie vinte in questi anni, riconoscimenti che premiano le loro capacità e il loro impegno. Ma, come si dice, il bello deve ancora arrivare.