L’idea di perfezione e di felicità che cambia: la storia di Margherita

 

Margherita – racconta la mamma Lucia – è nata 17 anni fa, seconda di tre figli. La sua disabilità, la Sindrome di Down,  è stata per me motivo di grande dolore e smarrimento perché fino ad allora avevo un’idea della perfezione e della felicità completamente distorte; pensavo dipendessero dal controllo di ogni cosa. Da allora, grazie a mia figlia sono cambiata, cresciuta, arricchita e liberata da pesi inutili che non mi facevano stare bene. Stimo Margherita per il suo impegno ed entusiasmo che mette in tutto quello che fa: dalla scuola agli affetti, fino allo sport che riveste un ruolo fondamentale nella sua vita.

Il valore dello sport

Il nuoto è entrato nella sua vita in silenzio ed a poco a poco è diventato suo amico. Ora Margherita aspetta il momento di poter finalmente tornare a nuotare libera di essere se stessa senza pensare troppo al domani perché anche questo fa parte della sua natura così forte e unica. Lo sport nel Team Special Olympics “Pandha” di sicuro le ha aperto un nuovo mondo: perché si è trovata subito inclusa in ogni iniziativa, parte integrante di un gruppo;  poi le gare, un bel momento per mettere alla prova le abilità acquisite nello sport ma non solo, anche la sua autonomia.

Difficoltà come sfida

Spesso, per la “fretta”, non diamo la giusta importanza alla capacità di  “cavarsela” da soli e la famiglia, spesso, interviene a mediare le difficoltà che i nostri figli incontrano; invece è molto importate farli provare sempre, esattamente come recita il Giuramento dell’Atleta: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. Forse non sempre permettiamo loro di provare a superare le loro difficoltà senza intervenire, ma in modo autonomo. Lo sport, in questo senso, è un insegnamento anche per noi genitori: l’opportunità di far affrontare le difficoltà, anche della vita quotidiana, come una sfida da superare con il proprio impegno e le proprie forze.

Nuove opportunità

Il coronavirus non ha stravolto la vita di Margherita perché è comunque sempre impegnata via web con la scuola e le attività proposte da Special Olympics o da altre associazioni che frequenta. Di sicuro le manca il contatto con i compagni di scuola, gli amici del nuoto o di ballo e le gare programmate tutte saltate. Eravamo già in lista per i Giochi Nazionali di Varese: una grossa perdita per i nostri sportivi ma in grande parte colmata da nuove opportunità come gli Smart Games che hanno permesso a Margherita di sentirsi nuovamente viva attraverso lo sport, mettersi alla prova non solo nella sua disciplina, il nuoto, ma sperimentarne anche di nuove, come l’atletica, le bocce ed il bowling: “Mi sono divertita tanto, è stato un bel momento di condivisione con tanti altri atleti, che spero di rivedere presto, le loro famiglie ed i volontari”.

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