Bonolis parla per la prima volta della sua esperienza come spettatore.
Roma, 24 Novembre 2018 – “La prima volta che ho partecipato alle Special Olympics come genitore ho trovato una situazione che non mi aspettavo. Ho trovato la gioia di vedere corrisposta, in ogni singolo angolo di quello stadio di Montecatini, la felicità, la felicità di tutti, la felicità di chi li accompagnava, la felicità degli atleti che gareggiavano, la serenità e la felicità degli insegnanti, degli istruttori, degli allenatori che li aiutavano nelle loro specialità paralimpiche. E’ stata una sensazione gradevolissima che raramente si rintraccia in giro. Non ci sono retro-pensieri, non c’è volontà di dominio, c’è solamente volontà di cooperazione e questa è una cosa che ho trovato affascinante.
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Io credo che la televisione stia già facendo qualcosa, nei limiti del possibile, credo che riuscirà a fare di più nel momento in cui il cosiddetto “diversamente abile” non venga considerato come una figura strana, come una figura da osservare, o con un rispetto esagerato, o come una grottesca situazione per favorire gli ascolti. Si possono considerare semplicemente come persone prendendo in considerazione quelli che sono i loro limiti, ma soprattutto esaltando quelle che sono le loro qualità, tra queste: la gioia di vivere.
Cosa consiglio ad una famiglia che per la prima volta si affaccia alle Special Olympics: di farlo con tutta la serenità possibile. Troverà il territorio più adatto a qualunque esigenza caratteriale, a qualunque problematica e troverà tutto l’aiuto che tendenzialmente in una società civile si ha difficoltà a rintracciare.
Se dovessi definire Special Olympics, Special Olympics è? Una delle più belle occasioni di vita che si possano trovare e con con le quali collaborare”.
In occasione della XVII Convention di Special Olympics Italia Team Lazio, svoltasi questa mattina a Roma presso il Palazzo dei Congressi all’Eur, Paolo Bonolis ha voluto essere presente attraverso questo video-messaggio in cui, per la prima volta, ha espresso le sensazioni e le emozioni vissute da genitore, spettatore delle abilità sportive di sua figlia Silvia, atleta Special Olympics in gara ai Giochi Nazionali di Montecatini Terme l’estate scorsa.