La nascita e lo sviluppo
Andrea ha 18 anni. Fino a circa un anno di vita il suo sviluppo, fisico e mentale, è stato nella norma poi c’è stata una regressione – raccontano i genitori – inizialmente dal punto di vista alimentare, che ci ha costretti a ricominciare con lo svezzamento. Andrea durante la crescita ha manifestato una certa chiusura verso gli altri e verso le cose che gli stavano intorno, non manifestava curiosità e interesse verso tutto quello che gli stava intorno e selezionava due o tre tipi di cibo (yogurt liquido esclusivamente gusto fragola, un tipo di merendina, un tipo di carne e un tipo di pesce solo se impanati); la crescita fisica, però, rispettava i parametri per l’età. Quando ha cominciato a frequentare l’asilo si sono emersi fortemente problemi relazionali; non giocava con i suoi compagni, si appartava. Quindi, tramite la ASL di Biella, siamo stati indirizzati verso la cooperativa Domus Leatitiae di Sagliano Micca e la neuropschiatria infantile, dove è stato diagnosticato un disturbo pervasivo dello sviluppo.
Non è stato facile accettare la diagnosi e, quindi, ci siamo attivati cercando di avere dei chiarimenti o, magari, delle smentite, ma abbiamo avuto la conferma della diagnosi. Nel tempo abbiamo aderito a vari progetti di Domus che, assieme al sostegno scolastico e al nostro impegno, hanno permesso ad Andrea di crescere dal punto di vista intellettivo relazionale e di acquisire delle autonomie importanti.
Andrea ha un fratello, Mirko, 3 anni più grande di lui con il quale va molto d’accordo. Andrea e Mirko condividono molte cose, anche le uscite con gli amici comuni.
Lo sport
Lo sport è stato una tappa importante nello sviluppo di Andrea. Verso i 6 anni di età abbiamo tentato di avviarlo al calcio senza risultati e poi, osservando che con la sua biciclettina girava come un matto per il cortile e si rilassava a modo suo, lo abbiamo avviato al ciclismo in mountaine bike rivolgendoci ad una ASD (FLOWERBIKE) nella quale è stato incluso, alla pari degli altri, nei programmi di insegnamento e, ora, di allenamento e gare. Questa possiamo dire che è stata una scelta fondamentale.
In questo ambito, Andrea ha partecipato, anche, alla 24H di Finale Ligure, nel 2019, riuscendo a gestire le sue emozioni ed è riuscito, in tutta sicurezza e senza assistenza che non fosse quella che genericamente veniva offerta a tutti i partecipanti, a concludere anche il percorso notturno senza inconvenienti in un ambiente a lui sconosciuto. Intorno ai 12 anni di età in considerazione che Andrea, quando andavamo al mare si buttava in acqua con una certa spensieratezza (cosa che ci preoccupava perchè non sapeva nuotare), ci siamo rivolti al Team Special Olympics SPORTIVAMENTE (di cui ci aveva parlato una conoscente) per cercare di avviarlo al nuoto come svago in sicurezza. Anche questa è stata per Andrea una tappa importante per la sua crescita intellettiva e relazionale perchè è riuscito, con l’assistenza dello Staff di SPORTIVAMENTE ad affrontare divertendosi questa nuova esperienza nel nuoto al quale si è appassionato sempre di più.
Nel 2017 ha partecipato per la prima volta ai giochi nazionali di Special Olympics di Biella e abbiamo visto Andrea coinvolto e carico ogni volta che ha affrontato la sua “gara” impegnandosi sempre di più. L’anno successivo è stato ai Giochi Nazionali di Montecatini e nel 2019 è andato assieme al gruppo di ASAD a Cuneo per i Giochi Regionali, per la prima volta senza la presenza di uno di noi genitori.
L’ultima sua impresa l’ha visto protagonista in un prestigioso evento di respiro internazionale dedicato al Triathlon; il Challenge a Samorin dove ha portato a termine la sua gara con grandissima soddisfazione.